Inaugurati i nuovi locali del Cup di piazza Bottazzi. Servizi migliori e attese più contenute

Il Cup della Cittadella della Salute di Lecce cambia volto. Meno file e servizi migliori e più rapidi.

Quattro gli sportelli attivi. Quindi da oggi le attese, se proprio non se ne può fare a meno, saranno più confortevoli.

I nuovi ambienti, svelati questa mattina durante l’inaugurazione della struttura, sottoposta in questi ultimi mesi a restyling sono confortevoli e adeguati alle norme che riguardano gli utenti e i  dipendenti.

Arredi nuovi, ambiente unico molto più spazioso, display intelligenti per smaltire le code in base alle prestazioni richieste e, soprattutto, una nuova filosofia di gestione dei servizi offerti.

«Avevo preso l'impegno di rendere il Cup del Distretto di Lecce più a misura di utenti e dei loro bisogni – ha ricordato il direttore generale Silvana Melli – E credo proprio che l'Asl abbia centrato l'obiettivo. Chi oggi entra in una struttura sanitaria come questa non deve più pensare, o temere, di ritrovarsi in un girone infernale. Dev'essere consapevole, invece, che rifare un Cup non è passare una mano di belletto, ma significa riorganizzare un servizio, rimotivare e qualificare gli operatori e fare tutto ciò in funzione delle persone che, quotidianamente, entrano in contatto con la Sanità pubblica».

«Non solo prenotazioni, disdette, prestazioni in ALPI e pagamento dei ticket – ha detto Rodolfo Rollo, direttore del Distretto socio-sanitario di Lecce - ma un vero e proprio punto di prima accoglienza, al quale è collegata un'ampia fascia di servizi offerti nel Poliambulatorio, dal Laboratorio Analisi alla Specialistica».

Uno sforzo che per  Rollo vuol dire «offrire una risposta credibile ogni giorno a oltre mille utenti, sia per prestazioni individuali sia per quelle destinate a gruppi di pazienti, ad esempio  il Centro Emostasi, quello Antidiabetico, i servizi di cardiologia e ostetricia e ginecologia, la farmacia».

E aggiunge, «Non stiamo rifacendo semplicemente il Cup, stiamo ripensando "la Cittadella della Salute", riprogettando una rete di servizi destinati a cittadini, il più delle volte anziani, con malattie croniche o assistiti nelle loro case con i servizi di Assistenza Domiciliare anche sociale. Stiamo costruendo un modello che servirà ad affrontare le sfide sanitarie future e che potrà essere replicato in quelle strutture che un tempo ospitavano ospedali con pochi posti letto e con bassi livelli di sicurezza».

Un’idea che il direttore generale ha sposato in pieno. «Questo è un primo nucleo operativo in grado di rendere tangibile l'obiettivo finale di un'efficace ed efficiente gestione dei servizi sanitari al di fuori di un ospedale, con un'integrazione reale tra strutture ospedaliere e ramificazioni territoriali». «Naturalmente – ha concluso Melli – tutto si può fare meglio anche grazie alla collaborazione dei cittadini, ai quali bisogna ricordare che per prenotare o disdire una visita si può venire alla Cittadella o altrove, ma è possibile anche farlo telefonicamente e via computer sul Portale della Salute, oppure con la App scaricabile su smartphone: anche la tecnologia è parte integrante del rinnovamento».