Forse molti di noi non si rendono conto. La città è disseminata da tante brutture. Tanti «dettagli» che fanno a pugni con una politica dell’accoglienza e del turismo.
Ammettiamolo. Il biglietto da visita che la città offre a chi vi mette piede non è dei migliori. Il visitatore che gira per le vie della capitale del Barocco meriterebbe più attenzione e rispetto.
Non mi pare che gli amministratori leccesi abbiano dato (finora) molta importanza al turista. Forse hanno avuto altro a cui pensare. Ma è utile ricordare che «turismo» sono anche le migliaia di studenti che stanno per sbarcare a Lecce in gita scolastica e percorrono a frotte il centro storico, dove viene raccontata la storia, la cultura e l’arte di una città meravigliosa.
E’ alle porte la stagione delle “visite guidate”. Migliaia di ragazzi e insegnanti (anche fuori regione) che quando ritornano nelle loro realtà raccontano quello che hanno visto e comunicano a parenti e amici le impressioni che ne hanno riportato.
Cari amministratori, vi impegnate giustamente a far ripulire i quartieri periferici e a bonificate la sporcizia e i rifiuti lasciati dai selvaggi metropolitani.
Ma anche il dettaglio e lo sconcio quotidiano meritano attenzione. Guai ad arrendersi alla sciatteria, come segno distintivo del sud.
La fontanella nei pressi di viale Marconi, a ridosso del Castello non può presentarsi come nella foto. Le plance della pianta cittadina sono state installate per essere consultate e per suggerire al turista come muoversi e quale monumento visitare. E’ così tanto difficile rimuovere la vernice spray che qualche «artista» perditempo ha spruzzato?
Non si potrebbe istituire, almeno da aprile a settembre, una squadra (3 operai o volontari) con il compito di controllare i “punti sensibili” e intervenire per pulire e bonificare le intemperanze degli incivili? Non è azzardato pensare che il turista ringrazierebbe di cuore e ritornerebbe volentieri.